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giovedì 19 marzo 2015

Grazie a Claudia e... agli "zii" del Nepal!

Nepal 1997/1998
Thula, Claudia, Jeetbhadur 
In questo giorno del 2015, quale "padre", vorrei soprattutto ringraziare mia figlia Claudia e l'Amore che ci ha concesso lo straordinario "dono" del suo essere tra noi.

Certo che mi farebbe piacere sapere che anche mio padre potesse provare un qualcosa di simile... Ma nel mio viaggio di vita, rispetto all'essere adesso uomo e padre, questo piacere sarebbe del tutto "marginale".
Non posso comunque non mandare un pensiero colmo d'affetto e riconoscenza anche a mia madre, come certamente anche alla madre di Claudia. Presenze fondamentali per questo "ringraziamento".

Purtroppo i figli si trovano spesso ad essere una specie di "cavia" per i genitori e per quello che in fondo è, e sarà per sempre, il loro viaggio più importante. L'unico.
Difficilmente si arriva realmente preparati ad essere padre o madre. Spesso non sappiamo neppure come tenerli bene in braccio, come "manovrarli" nei vari movimenti passivi o attivi quando ancora non possono farlo da soli. Come rivolgersi a loro e spesso anche "dove" volgere il famoso "arco" verso cui indirizzare la "freccia". Insomma: ci troviamo quasi a dover imparare insieme a loro. Anche perché ogni situazione di vita e di crescita ha la meravigliosa caratteristica di essere diversa dall'altra. Anche all'interno delle stesse famiglie...
Ci sarebbe tantissimo da scrivere. In fondo, anche padri e madri sono "figli", ma adesso non voglio ancora dilungarmi su queste riflessioni.

In questa giornata che, nel ricordo dello stesso San Giuseppe, sarebbe la "festa" di tutti i padri, vorrei veramente che non fossero "loro" a ringraziare ed omaggiare "noi", ma l'inverso.
E di certo anche se i "nostri" non sono in grado di fare miracoli!
In fondo sono i nostri figli che danno a NOI la possibilità di diventare più "ricchi". La grande opportunità della speranza di poter dare e trasmettere loro quel poco o tanto che pensiamo di aver compreso della vita. 
Tenendo ben presente allo stesso tempo, che NOI stessi potremmo essere l'origine (certamente anche inconscia...) di tanti loro piccoli e grandi problemi. Attenti a cogliere qualche segnale dai loro mondi (scuole, società sportive, relazioni con gli altri) ma consapevoli che purtroppo, potremmo avere qualche tipo di risposta più certa solo quando sarà passato del tempo e magari anche piccoli e grandi "danni" potrebbero già essere stati fatti...

Per cui, Claudia, io ti ringrazio. 
Tu sei la "tappa" più importante della mia vita. Qualunque possa essere il suo sviluppo. Tutto quello che ti ho dato o potrò mai darti in futuro per il tempo che ci sarà concesso, non sarà mai niente di abbastanza per "compensare" il debito con te e con l'Amore che ti ha fatto nascere.
E cerca di perdonarmi per quello che potrai per tutto quello che ti renderai conto e che io avrei potuto fare meglio, accompagnandoti...
Magari questo potrà essere parte della tua stessa ispirazione e formazione nella tua vita futura e spero che ti possa comunque servire ad essere una persona migliore (anche se non dovessi essere a tua volta "genitore"): far "tesoro" dei miei sbagli per poter imparare dai tuoi, nella maniera più serena possibile.
Prosegui nella tua strada con il piacere con cui hai iniziato (e come riesci a manifestare fin da quando eri cucciolina...), e qualunque possa essere la "meta", non perdere mai i valori che generano in ogni caso il piacere più autentico: l'onestà ed il rispetto, la cultura del dialogo e della pace, l'impegno e la gratificazione, la sensibilità per la natura ed il bello, l'Amore.

Sono sicuro che tu più di tutti gli altri riesci a comprendere oggi perché mi senta di allargare questo ringraziamento anche a due tuoi "zii" del Nepal: Thula e Jeetbhadur
Dopo avermi guidato nei sentieri delle più alte montagne del mondo, aprendomi le porte delle loro case e delle loro famiglie, mi hanno mostrato come poter essere un padre migliore.
Grazie anche a voi, "fratelli" miei.


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