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domenica 5 aprile 2015

"Era il giorno di Pasqua", dall'Himalaya... alle Repubbliche sovietiche: il Cardinale Piovanelli ricorda un episodio

Pasqua 1993 - Nepal
Marco Banchelli verso Manang ed il Pisang Peak...
Risorto!

Un giorno, in una città dell’immenso territorio delle Repubbliche sovietiche, ufficialmente materialiste ed atee, una riunione volge alla fine. 
Nessuna domanda in tutta l’assemblea  che contraddicesse l’ideologia e l’ortodossia del Partito.
Era il giorno di Pasqua. Nessuno, evidentemente, ne aveva fatto cenno.
Al termine della seduta, molto naturalmente,  per mostrare che si era veramente in democrazia, un membro del Soviet domanda:  “ C’è qualcuno fra noi  che avrebbe ancora qualcosa da dire? “.
Un istante di silenzio.  Poi, improvvisamente, dal mezzo della sala, si levò una voce:
“ Sì, io! “     
“ Parla, compagno! “.
Era un delegato dei cittadini dell’Ucraina.
Allora, l’uomo, in piedi, con la sua voce potente, senza batter ciglio, gridò:
“ Kristos voskriessie! ”   -   “ Cristo è risorto! “.
In silenzio, come un solo uomo, l’assemblea balzò in piedi  e per tre volte, obbedendo allo slancio viscerale di una fede  che non si era spenta, riprese, come se rispondesse all’invito del pope nella chiesa:
“ Kristos voskriessie!  - Vo istinou voskriessie! “[ “ Cristo è risorto! “   -   Egli è veramente risorto! “ ]
Ancora una volta la Scrittura si compie:  Il Cristo non è morto, ma è risorto  e  continua a far esplodere la vita.

BUONA PASQUA a TUTTI!





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