In tanti anni, dall'Himalaya al Sahara fino alle strade di tutti i giorni, non ho mai trovato nessuno che fosse favorevole, magari lanciando slogan "per", alla violenza sulle donne.
E già questo dovrebbe essere sufficiente di riflessione. A volte anche la stessa "guerra" ha avuto fan e sostenitori come unica soluzione e via d'uscita. Ma, e lo voglio ripetere, nessuna manifestazione o presa di posizione che incitasse a sfigurare, violentare, ferire o uccidere rappresentanti del sesso femminile. Tutti quindi siamo "contro". Ed allora il problema è un altro. Gravissimo di non semplice soluzione e assai più di tanti altri, non manifestabile con slogan, iniziative varie e giornate più o meno dedicate. O quantomeno, non solo...
Un po' mi ricorda le stesse "biciclettate" per promuovere la vivibilità nelle nostre città. A Firenze, fin dalla sua nascita nel 1997, sono stato nominato Socio Onorario dell'Associazione Città Ciclabile con gli amici Renato e Carla che in tutti questi anni mi hanno coinvolto nelle loro iniziative. Come pure a Sesto Fiorentino, anche se negli ultimi anni sono state avvicinate ad una promozione della pace. Io quelle "biciclettate" le farei tutti i giorni! Ormai...
Un gruppo di 100 o 1000 persone che pedala per promuovere l'uso della bicicletta per un paio d'ore di un giorno, non ha quasi più senso. Dopo decine d'anni. O anche la ciclabilità migliora e tutti, dico TUTTI, da noi cittadini a politici e istituzioni facciamo concretamente qualcosa per modificare-evolvere una certa "cultura" o tutto, o quasi, è inutile. E il "quasi" a significare che il momento d'incontro ha sempre delle validità. E un certo piacere... Comunque.
Bene: questa giornata e questo modo di affrontare il problema sulle donne mi sembra simile perché veramente o si prova ad osservarlo ed affrontarlo in altri modi, o si otterrà poco o niente. E se le biciclette possono ancora (tristemente) aspettare, le donne e la violenza, NO! Assolutamente...
Perché il problema non è certo nella donna, ma nella VIOLENZA.
Nella mia grande ignoranza ho avuto comunque la "disgrazia" di farmi contaminare da alcune persone e maestri di scuola e soprattutto di strada. Una di queste è stato l'immenso Mohandas Gandhi, detto Mahatma (Grande Anima). Lui era diventato predicatore soprattutto di una cosa, un modo di Vita: la NON-VIOLENZA.
E questo credo sia il punto. Noi siamo diventati così bravi da "dividerci" su tutto. Anche su questo semplice grandioso concetto. O si sceglie di essere sempre "non violenti" e di operare in questa direzione in tutti i momenti della nostra giornata o tutto quello che facciamo ha enorme possibilità di essere vano. Di allontanare.
Troppi scelgono "violenza" oggi, anche se apparentemente non diretta, magari e appunto sulle donne, ad esempio. Ad iniziare dallo scempio a cui il confronto politico ci fa assistere in questi tempi come mai. In Italia come nel resto del mondo. Dando pessimi esempi. Indipendentemente da chi vincerà tutti siamo trascinati in una sconfitta. E continuiamo a dividerci. E magari impariamo anche. Ed usiamo certi atteggiamenti anche sui posti di lavoro, nelle scuole, nelle nostre famiglie. Questo è il vero problema. MAI si potrà incidere contro la violenza sulle donne se si continua a praticare un qualche tipo di violenza così, normalmente, aggredendo chi magari la pensa in maniera diversa da noi. Avere atteggiamenti "aggressivi" ed essere scandalizzati dall'assurdità di un ennesimo sfregio a una moglie o una fidanzata e per questo manifestare, è come pretendere di dimagrire continuando a mangiare chili di pasta e dolci!
Ci sono tanti tipi di VIOLENZA. Che a volte (e purtroppo neppure così raramente) vedono protagoniste anche le donne. In senso "attivo". E verso tutti. Magari in maniera "diversa" certo. Perché (e per fortuna) siamo tutti diversi. Ma nessuno credo sia ancora in grado su questa terra di prendere e scagliare per primo quella famosa "pietra"...
Ma tutti abbiamo l'obbligo di fare qualcosa di più! Assolutamente. O altrimenti rassegnarsi a questo terribile aspetto umano. Senza una soluzione. Probabilmente la violenza esisterà sempre, proprio per questo. Fa parte di noi.
Ma sarebbe imperdonabile non impegnarsi per diffondere il messaggio "contro" di essa. In ogni sua manifestazione: individuale e di massa, fisica e psicologica, a mano nuda o armata... Questa pare sempre più la vera "sfida" di oggi.
E per questo ho tentato di scrivere questa mia convinzione che, per mia Fortuna, sta diventando sempre più ragione della mia Vita.
Magari qualcuno che legge, attraverso anche qualche mia frase un po' contorta, riuscirà a riconoscersi e farla propria. Per tentare poi insieme di contribuire a costruire ed alimentare quanto più ci sarà possibile una Cultura di NON-VIOLENZA e PACE. Il solo rimedio-soluzione concreto che vedo oltre la stessa giornata di oggi, per tentare di migliorare in futuro anche le terribili vicende che le donne subiscono.
Infine voglio cogliere l'occasione oggi per chiedere scusa a chi è stato costretto a subire in questi anni qualche mia "violenza". Donne, uomini, amici o magari anche parenti. Credo che più che altro fossero momenti di "rabbia" (che per Fortuna, con l'età sono anche riuscito a ridurre e migliorare...). Da qualche parte, dalla mia famiglia d'origine e dal mio Essere, ho ricevuto il Dono di non andare mai "oltre". E questo mi rende felice più di ogni altra cosa.
Alla giornata di oggi voglio come uomo dedicare il fatto che non credo di aver neppure mai baciato una donna senza che anche a lei facesse piacere... Qualcosa che riesce a darmi adesso una gran bella sensazione.
Con la speranza che le due donne più importanti della mia Vita possano ritrovare quanto prima un loro dialogo.
Spero anche di aver ben onorato le parole con cui il mio nuovo caro amico Alessandro mi ha definito giusto ieri: "ciclopacifista nell'anima". Che in fondo per me, l'esserlo, oltre che una fantastica specie di missione, è diventato oramai la cosa più semplice del mondo...
NAMASTE'!
Marco Banchelli
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