Anche il primo San Martino "scolastico" (fino ad ieri lo aveva sempre festeggiato come patrono) di Claudia è stato assai particolare!
Da autentica "CICLISTAperCASO-universitaria" non ha infatti mancato un doppio appuntamento con il poeta del Popolo Saharawi Limam Boisha: al mattino in facoltà, alla sera in una libreria del centro.
Questo lo "scarno" comunicato stampa:
In collaborazione con Arci Comitato di Forlì, Rayuela Edizioni e Festival della Letteratura di Milano, annunciamo la prima tappa di un percorso volto a diffondere la cultura del Sahara Occidentale in Italia. In compagnia di Limam Boisha, scrittore saharawi, e Milton Fernández, della Rayuela Edizioni, presentiamo un'opera cardine della letteratura contemporanea del Sahara Occidentale. Usi, costumi e speranze di un popolo in esilio forzato da quasi 40 anni, si fanno prosa e verso e ci accompagnano in un viaggio alla scoperta di una cultura altra, sconosciuta ai più, eppure strettamente vincolata alla storia dell'occidente europeo.
Soprattutto al mattino dovrebbe anche avere avuto uno scambio di idee e di conoscenza con Limam, anche perché proprio la stessa Claudia ha avuto modo in più di un'occasione di conoscere ed essere in qualche modo "attiva" per la causa Saharawi, ma confidiamo proprio di ricevere da lei, al più presto, qualche sua riflessione su questi momenti del suo San Martino...
Eccola!
18 novembre: una settimana dopo...
Anche se fisicamente ero a scuola, questo San Martino mi ha riportata
“spiritualmente” in uno dei posti più incredibili che abbia mai visto: il
deserto.
Questo è potuto accadere grazie all’incontro con Limam Boisha, poeta Saharawi
.
Durante il suo intervento, nella
lezione di traduzione al mattino come alla presentazione di un suo libro della sera, e tradotto proprio da
una studentessa della mia facoltà, sono venuta a conoscenza di progetti che
mi sono sembrati utili per la causa del popolo Saharawi.
La “Generación de la Amistad saharaui”, di cui Limam fa
parte, mi ha fatto venire subito in mente anche qualcos'altro che mi ha toccato
particolarmente il cuore durante la mia esperienza scolastica precedente: Federico
García Lorca, con tutto il suo impegno verso quelli che nella sua società erano
considerati gli ultimi, e il rapporto di amicizia che lo legava ad altri
scrittori che, come lui, hanno vissuto i tragici anni della guerra civile
spagnola.
Quello che mi ha colpito di più delle parole di Limam è
stata la passione che coloro che fanno parte della Generación hanno per la lingua spagnola,
nonostante la Spagna abbia avuto, in passato, notevoli responsabilità in quella
che è la loro situazione attuale e che ancora oggi sia al centro di questioni
non del tutto chiare. Ma questa lingua dà maggiori possibilità di farsi
conoscere nel mondo, ed è questo l’importante per loro.
Mi è sembrato molto
bello anche il proposito di questi scrittori: cercare sì di far conoscere il
loro popolo, ma soprattutto negli aspetti che riguardano la sua cultura.
Credo
davvero che sia un intento straordinario perché, pensando all'esperienza che ho
avuto la fortuna di vivere più di due anni e mezzo fa, le emozioni che ho
provato durante quel viaggio sono state molto legate alla scoperta di quella
che era ed è una cultura totalmente diversa da quella che mi circonda.
Ma non solo...
Sempre per la "sua" facoltà universitaria e sempre grazie all'incontro con Limam, in questi giorni Claudia si è trovata anche a tradurre un'articolo di Rosa Montero.
Una storia ed una "vergogna" che riguarda una donna saharawi: Zahra Abdallahi Lefdil.
Una storia ed una "vergogna" che lo stesso Limam conosce assai bene ma che si è astenuto dal commentare: Zahra è sua moglie...
(Cliccando su queste righe andrete proprio alla "traduzione" originale...)
Un po' dell'esperienza con Claudia con il popolo Saharawi:
- OLYMPIC SOFTBALL: dai campi profughi di Tindouf (Mijek)
- Una "partita" veramente olimpica! (dal TGR Rai)
- Premio EDOARDO MANGIAROTTI 2013: una "menzione" per il progetto nel deserto
Claudia: CICLISTIperCASO a Forlì... |
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